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From: "Per. Ind. Loris Batacchio" <batacchio.loris@NOSPAMinfinito.it>

Newsgroups: free.it.discussioni.periti-industriali

Sent: Friday, March 11, 2005 1:37 PM

Subject: [CNPI] Il maiale che dà del porco alla colomba

 

Sono arrabbiato !
Lo so che per molti questa non è né una novità né una notizia così
interessante, ma la circostanza per me lo è molto.
E non sarebbe neanche una circostanza particolare se non fosse che sono
arrabbiato proprio con Adespotos.
Cosa c'entra Adespotos col CNPI ? Nulla (per fortuna per lui, ma in questo
caso si è reso involontario protagonista di una squallida vicenda iniziata
oltre un anno fa e della quale sono venuto a conoscenza solo casualmente
oggi.

Non lo faccio quasi mai, ma ieri per cercare dei riferimenti precisi nel
rispondere ad un giovane collega che mi aveva richiesto un chiarimento in
privato, mi sono imbattuto nel sito del CNPI e in quello che in quel sito
viene definito "forum".
Nei diversi messaggi (pochi) e dalle "NON risposte" date, trapela
chiaramente la condotta di quello che è il massimo organo di rappresentanza
di categoria: poca informazione e/o vaghezza cronica cavalcante
strumentalmente l'incomprensibilità burocratica. Praticamente uno stato di
assopimento  nelle risposte che assomiglia ad un'ebrietà che fa da filo
conduttore a quasi tutti gli argomenti, quasi a voler tonificare l'ingenuità
o il disorientamento di quelli che vengono a porgere le solite domande
sperando in una risposta autorevole.

Mi piacerebbe sapere quanto costa questo particolare "servizio" alle casse
del CNPI, insieme a tutto quello che non ci è dato sapere, cosciente che il
CNPI ha l'immunità dalla presentazione di qualsiasi bilancio o rendiconto...
Se facciamo due conticini anche senza la calcolatrice, sapendo che ogni
iscritto all'albo italiano finanzia -suo malgrado- con non meno di 30
euro/annui pro-capite il massimo consesso, si comprenderà qual'è il volume
d'affari in gioco... (A proposito, siamo quasi 50000).

Ma torniamo al Forum del CNPI. Dicevo che cercavo un messaggio in
particolare che un giovane collega mi aveva segnalato per alcuni dubbi su
una certa questione, quando ad un certo punto ho visto un ThRead
particolarmente lungo (forse il più lungo di tutti gli altri) dal titolo:
"Perito Industriale (?) Guglielmo Marconi". Ho iniziato a leggerlo così per
curiosità ed ho notato che si è generato un alterco tra l'autore, tale
"C.N." e i più fantasiosi personaggi leggendari: "Zorro", "Obelix" ecc.
Per dirla breve, l'autore "C.N." contestava al Consiglio Nazionale la
straordinaria superficialità con la quale è stato attribuito allo scienziato
italiano Guglielmo Marconi il titolo di perito industriale al fine unico di
farlo diventare un "target" della nostra categoria. Per fare questo, di
solito, ci si avvale di adeguati strumenti di studio storiografico. A quanto
pare, invece, il C.N.P.I. si sarebbe limitato a ritenere sufficiente il
contenuto di una lettera autografa della figlia dello scienziato che
definiva -in poche righe- "perito industriale" il padre.
Secondo il sig. "C.N." le vicende storiche ufficiali dicono tutt'altro ed in
particolare l'unica accreditata al riguardo, la "Fondazione Marconi",
sostiene che il genio italiano pur avendo frequentato a Livorno un Regio
Istituto Nautico (NON Industriale !) non arrivò mai nemmeno al diploma di
perito nautico.
E' fin troppo chiaro che, nostro malgrado, il grande Marconi non fu mai
perito industriale, né frequentò mai alcun Istituto Industriale ed è altresì
certo che nonostante ciò sopravvivremo tutti, ma il fatto disdicevole è un
altro.
E' proprio quell'arrogante spirito di onnipotenza e di intoccabilità
trapelante dalla "calligrafia" apparentemente plurale (ma fin troppo
monografa) che dà fastidio a noi "umili sudditi" appartenenti al
"sotto-borghesia libero-professionale" e non tanto per la mancata ammissione
dello sgominato "falso storico" ma per il tentativo di rigirare la frittata
sul piano personale di chi GIUSTAMENTE DENUNCIA !
E si improvvisano anche investigatori sopraffini individuando dal "calore
passionale" la penna di chi scrive. Si preoccupano persino di raccomandare
lui (a C.N.) di pensare alle cose più serie e di spendere nel lavoro (come
se sapessero cos'è) tale passione anziché negli affari (aggiungo io: falsi e
privi di fondamento) pubblicati dal C.N.P.I. definendolo pure
dall'atteggiamento meschino.
Semplicemente inaccettabile com'è inaccettabile che il maiale dia del porco
alla colomba (siate voi, per favore, a identificare l'uno e l'altra nella
squallida vicenda).
Non è necessario essere dei "Grand. Uff." e nemmeno degli "Ing. Eureta" o
dei "Lup. Mann." per capire da quale parte precisa vengono tuonate certe
invettive abbiette aggravate dal fatto incontestabile che il soggetto "C.N."
alias ADESPOTOS è ben noto a tutti (anche al C.N.P.I.) per la sua serietà,
trasparenza, preparazione professionale, umiltà e disponibilità.
Di solito non faccio sviolinate o l'avvocato di nessuno e né mi è stato
chiesto di farlo in quest'occasione, ma mi sento di suggerire
(affettuosamente) a quegli emeriti signori del C.N.P.I. "associati dallo
spirito del loro pensiero sconvolto dalla follia del potere incontrollato"
di praticare dei gargarismi al gasolio prima di parlare e di lavarsi
accuratamente le mani con la trielina prima di scrivere di persone come il
sig. C.N.
Farebbero bene, poi, nella maggiori parte dei casi, a passare anche presso
il Tribunale della propria Provincia per rileggersi il Casellario Giudiziale
perché probabilmente gli sfugge qualcosa del proprio passato...

In ordine alla questione personale tra me ed Adespotos, confesso che sono
rimasto un male per essere venuto a conoscenza solo ora ed
occasionalmente del fatto che reputo molto grave e intenzionalmente lesivo
dell'immagine privata e personale di un collega che per me è soprattutto un
amico serio e fidato.
Oltre a tirargli le orecchie pubblicamente (ad Adespotos), gli esprimo ciò
nonostante la mia solidarietà e gli metto a disposizione quanto nelle mie
possibilità per una reazione legale mirata da valutarsi nelle sedi
opportune.

Dal C.N.P.I. (quello di oggi) mi aspetto a breve una pubblica e degna azione
riparatrice che renda giustizia sia verso lo scienziato Guglielmo Marconi e
sia verso il sig. C.N. perché se così non fosse vorrebbe dire che l'
"orchestra" ha cambiato solo la disposizione dei "musicisti" e del
"direttore" ma la musica rimane inesorabilmente stonata...

Sbaglierebbe chi pensasse che per me la guerra sia finita...

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